Tra emozioni e ricordi si è svolta la celebrazione del 55° anniversario dalla fondazione dell’Associazione Italiana Fungicoltori. Una serata accompagnata dai presidenti di tutta l’Europa dei funghi che hanno partecipato al gala organizzato a Treviso in occasione della ricorrenza. In sala erano presenti tutte le associazioni di produttori che rappresentano più di un milione di tonnellate di funghi coltivati prodotti all'anno in Europa.
I rappresentanti delle associazioni erano capitanati da Paul Wilson, presidente del Gruppo Europeo Produttori di funghi e dal segretario generale Réjane Mazier
Inoltre, la serata ha ospitato l’Eurodeputato On. Paolo Borchia, il Presidente di Unioncamere del veneto e di Assocamere Estero Mario Pozza, e l’assessore alle attività produttive Rosanna Vettoretti. Molti anche i messaggi pervenuti, da Ministro del Masaf On.Francesco Lollobrigida, al Presidente Luca Zaia per citarne alcuni.
Mario Pozza nel sottolineare la grande importanza dei settori produttivi della regione non ha potuto nascondere la soddisfazione delle produzioni che storicamente sorgono in Veneto e a nome di Unioncamere ha consegnato all’Associazione, per questo particolare momento, una targa di riconoscenza per le attività svolte.
Il tema portante sono state le numerose attività dell’associazione in questi anni, raccontato dai presidenti che si sono succeduti, in contesti economici e tecnologici molto diversi dall’attuale situazione.
Il primo presidente, Franco Mattozzi, che ha raccontato come la fungicoltura sia cambiata molto negli anni e con emozione ha apprezzato molto il fatto che l’AIF sia ancora il punto di riferimento della fungicoltura in Italia.
E’ intervenuto poi Lorenzo Montesi, il presidente che ha condotto per oltre 10 anni l’associazione e che ha avuto il merito di saper unire le aziende in un nuovo modo di vivere l’associazione ricreando l’armonia tra associati grazie ai viaggi che hanno fortificato l’aspetto sociale più che commerciale. E’ toccato poi il turno di Romeo Fuser che nei sui mandati ha dovuto gestire il cambiamento di approccio alle politiche agricole, determinate più da regolamenti europei che da leggi nazionali ed infine Carlo Pezzali, il presidente che ha dovuto gestire la pandemia e che ha spinto i giovani a partecipare alle attività dell’associazione.
E in effetti, la presenza dei giovani è stata la piacevole sorpresa della serata. Molti nuovi imprenditori, sia figli d’arte che nuovi produttori erano presenti per raccogliere il testimone delle generazioni precedenti e sintomo anche di una voglia di condividere il futuro per una continuazione del percorso intrapreso 55 anni fa.
Una serie di giornate intense ma produttive, ha sottolineato il presidente Andrea Prando, ricca di visite, di relazioni tecniche e di interrelazione di rapporti tra produzione, istituzioni ma anche di una rinnovata volontà di socializzare e frutto della costante attività svolta dall’associazione per tenere uniti tutti i produttori di tutta Italia e rappresentarne in ogni sede le problematiche di categoria.